terça-feira, 26 de abril de 2011

Le grandi vie delle civiltà

01 Luglio - 13 Novembre 2011

NELL’ESTATE DEL 2011

IL CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO

VI ASPETTA

CON UNA NUOVA GRANDE MOSTRA ARCHEOLOGICA INTERNAZIONALE, ALLA SCOPERTA DEI VIAGGI AVVENTUROSI NELL’ANTICHITA DI UOMINI, DONNE, BENI E IDEE

Una mostra per indagare gli “incontri e scontri di civiltà”.

LE GRANDI VIE DELLE CIVILTA’

Relazioni e scambi fra il Mediterraneo e il centro Europa, dalla Preistoria alla Romanità

Eccezionali testimonianze provenienti da numerosi musei europei saranno riunite per la prima volta per offrire una visione d’insieme sulla diffusione a largo raggio di beni, innovazioni tecnologiche, modelli ed espressioni della sfera ideologico-religiosa e sulle forme di comunicazione.

Luogo: Trento, Castello del Buonconsiglio

MOSTRA ARCHEOLOGICA 2011

LE GRANDI VIE DELLE CIVILTÁ

Relazioni e scambi fra il Mediterraneo e il centro Europa, dalla Preistoria alla Romanità.

Il Castello del Buonconsiglio per l’estate del 2011 intende proporre al pubblico una nuova grande mostra archeologica internazionale che si collega idealmente a quelle realizzate in precedenza dal museo sugli “Ori delle Alpi”, sui “Guerrieri, principi ed eroi fra il Danubio e il Po” e sugli “Ori dei cavalieri delle steppe”. Il tema di questa nuova iniziativa espositiva è quello degli scambi, contatti e relazioni culturali intercorsi dalla Preistoria all’epoca romana fra il Mediterraneo e il Nord Euroap, con approfondimenti rivolti anche ad apporti dall’Oriente.
Attraverso un’accurata selezione di preziose testimonianze riunite per la prima volta in un’unica sede, l’esposizione si propone di offrire una visione d’insieme sui diversi aspetti della diffusione a largo raggio di beni, innovazioni tecnologiche, modelli ed espressioni della sfera ideologico-religiosa.
Materie prime, oggetti semilavorati e manufatti finiti – da gioielli ad armi, attrezzi, vasellame, fino a testimonianze d’arte e temi decorativi – evidenzieranno la complessità dei percorsi degli influssi culturali, contaminazioni e circuiti di comunicazione che, in modo differenziato dal punto di vista della ricchezza e direzionalità, hanno scandito la storia delle relazioni fra il bacino Mediterraneo e le regioni a nord delle Alpi e fra l’Oriente e l’Occidente. Sono interazioni ora dovute a esplorazioni delle zone di “frontiera”, ora a ricerche di materie prime e di beni di prestigio, ora ad alleanze e rapporti diplomatici, ora a razzie e conquiste, all’instaurarsi di rapporti di forza e di antagonismo. Senza pretese di esaustività, considerate le enormi vastità dei territori coinvolti e delle implicazioni storico - culturali, la mostra vuole stimolare l’interesse per questi “incontri e scontri di civiltà” che hanno determinato l’affermarsi di elementi comuni che, talvolta, si traducono in “linguaggi” transculturali e multiculturali.
Lo spostamento di persone, il trasferimento di beni “esotici” e il confronto pacifico o armato si accompagnano, in effetti, alla trasmissione di conoscenze tecnologiche, di modelli e idee che si esplicano nell’accoglimento o elaborazione di nuovi comportamenti sociali, gusti e mode.
Contatti, traffici e scontri determinano interazioni che si riflettono pertanto in cambiamenti sia nella dimensione pratica della vita quotidiana, sia nella sfera ideologica e religiosa, in definitiva nello “stile di vita”.
In queste prospettive appare del tutto chiaro l’impatto derivante dai fenomeni di trasformazione “epocale”, quali l’affermazione dell’economia produttiva agricola e di allevamento, l’introduzione della ceramica, del traino animale, della ruota, della metallurgia e della monetazione, per citare alcune delle traiettorie di sviluppo più macroscopiche. Nel quadro di queste grandi innovazioni rientra la scrittura alfabetica, la cui alterna attestazione esprime, insieme ad altri indicatori, anche l’esistenza di dislivelli dal punto di vista degli sviluppi culturali e dell’organizzazione socio-politica. Ricorrendo a oggetti emblematici, la mostra vuole dunque mettere a fuoco, insieme a scambi e influssi culturali, dinamiche di cambiamento innescate dal diffondersi delle più importanti cognizioni tecnologiche che, superando i limiti della geografia regionale, hanno investito i più vasti orizzonti europei, peraltro con tempi e modalità differenziati.
La fitta trama di collegamenti interregionali e su lunga distanza appare profondamente legata alle molteplici dinamiche di sviluppo culturale, socio economico e politico locale del mondo antico. In mostra sarà quindi evidenziato come l’attività di scambio, carica di valenze simboliche e sociali, nelle comunità premercantili della protostoria europea sia avvenuta sotto lo stretto controllo dei ceti dominanti. Come emerge da fonti archeologiche e letterarie, in primo luogo l’epica omerica, il ruolo e prestigio dell’elite dominante si consolida anche attraverso le capacità di mediazione con il mondo “straniero”e l’acquisizione di beni esotici - status symbol che saranno pure proposti nel percorso espositivo.
Prodotti soggetti ad ampia diffusione, insieme a documentazione numismatica che attesta l’intensificarsi della circolazione monetaria, illustreranno gli sviluppi di relazioni di natura propriamente mercantile che in epoca romana raggiunge dimensioni “globali”, aprendo ulteriori spazi alle figure imprenditoriali. In queste nuove dimensioni, il possesso di beni esotici che rivestono un carattere di “esclusività” si conferma come uno dei tratti distintivi dei privilegi delle elite di cui in mostra si vuole dare conto attraverso alcuni significativi “exempla”.
Entro gli ampi spazi geografici e cronologici compresi dall’esposizione, un’attenta selezione di temi iconografici permetterà inoltre di seguire gli articolati tracciati di linguaggi figurativi con tratti variamente comuni che, oltre a coincidenze sul piano estetico e formale, possono implicare convergenze dal punto di vista ideologico. Potranno così essere illustrati sia influssi, contaminazioni e reiterpretazioni in chiave locale, sia sviluppi autonomi. E a questo riguardo possono risultare particolarmente eloquenti, ad esempio, alcune modalità di raffigurazione di animali reali (bovini, cavalli, cervidi e uccelli in particolare) o fantastici (come grifoni, sfingi e fiere), di elementi vegetali (come l’albero della vita o elementi floreali), di figure eroiche, regali, sacerdotali e di divinità femminili (si pensi alle versioni della cosiddetta dea madre, alle rappresentazioni della fertilità e della “Signora delle fiere”).
Gli oggetti riuniti in mostra vogliono pertanto restituire un’idea di questi complessi fenomeni, evocando non solo corrispondenze più o meno puntuali sul versante delle tipologie e delle tecnologie, ma anche affinità nel senso più lato. Si tratta dunque di convergenze a medio e largo raggio o di coincidenze che, travalicando il quadro delle analogie strettamente tipologiche, si manifestano - non di rado al di là di singole fasi o periodi - soprattutto in modalità di rappresentazione dello status sociale dei ceti elevati, con riferimento alla casa, al banchetto e al simposio, all’abbigliamento, all’equipaggiamento militare e al mondo magico-religioso. Sono “forme di comunicazione” (come nel caso del ricorso alla sovrabbondanza di monili e a beni esotici), correlate a comportamenti sociali comuni che, peraltro, non implicano sempre necessariamente una dipendenza da relazioni dirette. Se da un lato sussistono infatti corrispondenze effettivamente riconducibili a contatti culturali e scambi e a dinamiche di emulazione, dall’altro lato coincidenze possono anche rientrare nel novero di processi che si verificano in modo autonomo, in luoghi e tempi diversi, in relazione a dinamiche di sviluppo locale. Testimonianze di varia natura come modelli di abitazione e di mezzi di trasporto, attrezzi per il focolare, vasellame, gioielli e armi potranno dunque richiamare l’attenzione non solo sull’esistenza di attinenze, ma anche, per contrasto, di aspetti peculiari che possono scandire la caratterizzazione delle forme di “alterità” che delineano il mondo mediterraneo, continentale e asiatico.

Come di consueto, l’esposizione sarà accompagnata da un ricco catalogo con contributi di specialisti di musei, università e soprintendenze italiani ed esteri che, sulla base dei risultati di nuove ricerche e della ricca bibliografia esistente approfondiranno gli argomenti trattati in mostra insieme ad altri aspetti anche di ordine metodologico. In questa prospettiva si renderà particolarmente utile chiarire, ad esempio, le problematiche legate ai concetti di influsso culturale, acculturazione, interazione, diffusione e di “centro e periferia”che contemplano un ampio spettro di modelli, suscettibili di variazioni nel tempo. In termini generali, andrà inoltre puntualizzato come due scuole di pensiero si siano confrontate a proposito dell’impostazione teorica relativa alle attività di scambio, commercio e alla trasmissione di innovazioni tecnologiche. Da un lato si tratta dellla tradizione di studi del diffusionismo che ha identificato in Oriente i principali centri propulsori di novità e, dall’altro lato, dell’evoluzionismo che ha delineato altre modalità nelle dinamiche di interazione, con sviluppi a carattere locale. In tale contesto non mancheranno anche riferimenti alla questione aperta delle cosiddette intuizioni coincidenti, casi di corrispondenze a notevole distanza che alcuni autori riconducono nell’alveo di fenomeni di evoluzione autonoma piuttosto che di circolazione ad ampio raggio, come reputano alcuni studiosi per le urne a capanna di area centro italica e dell’Europa settentrionale.




ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO ESPOSITIVO

I sezione: BENI E PERSONE IN MOVIMENTO
La mostra si aprirà con riferimenti alla dimensione dell’esplorazione delle “zone di frontiera” e dell’ignoto e all’acquisizione di beni, esperienze e conoscenze.
Seguirà una presentazione di materie prime, manufatti semilavorati e finiti che testimoniano contatti a medio e largo raggio, a partire da conchiglie del Paleolitico e Mesolitico, dall’ossidiana, pietre verdi per asce e ornamenti in Spondylus del Neolitico, alla selce utilizzata nell’età del Rame per la produzione di pugnali e cuspidi di freccia, fino ai metalli – dal rame, all’oro, argento, stagno e ferro – e inoltre al corallo, ambra, avorio e pietre semipreziose.
La presenza di lingotti e di ripostigli, insieme ad unità di peso, consentirà di richiamare l’attenzione su fenomeni di accumulazione di ricchezza e sul valore premonetale del metallo. Altri aspetti dello scambio saranno evocati da alcuni prodotti di lusso come, in primo luogo, contenitori in metallo e in ceramica e quindi da monete e prodotti commerciali soggetti ad ampia diffusione, quali anfore e vasellame da mensa di epoca romana quando si “globalizza” il mercato. La destinazione funzionale di alcuni contenitori legati al consumo di bevande alcoliche permetterà di illustrare anche percorsi seguiti da olio, vino e birra.
Accanto alla presentazione delle concrete testimonianze di contatti e traffici, ricorrendo anche alle indicazioni delle fonti scritte, sarà esemplificata, in termini scenografici, la circolazione di altri beni deperibili (il “commercio invisibile”) quali ad esempio sale, spezie, coloranti, pelli, lana, tessuti, cera, pece ed altri prodotti. L’organizzazione del percorso dovrà prevedere un’articolazione che permetta di puntualizzare le differenze intercorrenti fra i “lunghi itinerari solitari” che si aprono fra il Paleolitico e Neolitico, le “vie dell’età del Bronzo” e i percorsi commerciali che si consolidano nell’età del Ferro e in epoca romana. Modelli miniaturistici di imbarcazioni e carri, insieme a resti di ruota e ricostruzioni potranno offrire un’ idea su alcuni dei mezzi di trasporto utilizzati.
L’iconografia di monete insieme a manette e ad altre testimonianze, potranno documentare pure l’esistenza della “forza lavoro” degli schiavi, soggetti a spostamenti. Equipaggiamenti militari potranno evocare razzie, invasioni e migrazioni e in questo senso risulterà necessario un richiamo alle calate celtiche. Altri materiali evidenzieranno la mobilità di donne “straniere”, approdate a una comunità diversa rispetto a quella originaria, presumibilmente in ragione di legami matrimoniali “diplomatici”.

II sezione: LA DIFFUSIONE DI NUOVI SAPERI (tecnologie)
Alcuni oggetti saranno selezionati per richiamare emblematicamente i profondi cambiamenti derivanti dall’introduzione dell’economia agricola e di allevamento ma, in ragione delle difficoltà di rappresentare concretamente queste dinamiche, saranno soprattutto le innovazioni tecnologiche (dalla produzione dei primi contenitori in ceramica, all’uso di macine, della tessitura, del traino animale, della ruota, fino alla metallurgia e ad altre produzioni pirotecnologiche) a costituire l’asse portante della sezione. Compatibilmente con gli spazi disponibili, attraverso un filmato o riproduzioni si potrebbero presentare alcune fasi produttive e i principali percorsi ipotizzati nella diffusione delle conoscenze tecnologiche.

III sezione: “LO STILE DI VITA” (ideologia)
Attraverso la presentazione di oggetti carichi di implicazioni ideologiche, la sezione intende illustrare alcuni fenomeni di trasmissione o coincidenze in senso lato per quanto riguarda comportamenti, gusti e mode in rapporto alla struttura e organizzazione sociale. In questo contesto modelli miniaturistici di abitazione potranno ad esempio evidenziare come, al di là delle peculiarità cronologico-culturali, in diversi ambiti geografico-culturali la dimensione simbolica della casa viene richiamata attraverso modelli miniaturistici. Alari, spiedi e coltelli e altri attrezzi da cucina potranno a loro volta fare riferimento, in senso diacronico, al focolare domestico e alle sue valenze sul piano simbolico. In questo quadro, ampio spazio si dovrà dedicare alla cerimonialità del banchetto e del simposio, richiamati da contenitori fra i quali corni potori che, insieme ad oggetti d’arredo, si prestano a mostrare in modo particolarmente efficace anche la dimensione dell’esibizione del benessere e del lusso che accomuna, in termini transculturali, lo stile di vita dei ceti superiori, al di là delle specificità regionali. Nella stessa prospettiva si potranno riunire elementi di ornamento che non solo rimandano a relazioni ed influssi a medio e ampio raggio per forme, decorazioni e tipo di lavorazione (come nel caso di oreficerie orientalizzanti, celtiche ed ellenizzanti, nonché di tradizione romana e bizantina) ma che per la loro natura stessa di “oggetti esclusivi” risultano espressioni comuni di distinzione sociale. Anche l’equipaggiamento militare e per la caccia consentirà di illustrare le analogie sia di ordine tipologico, sia ideologico.


IV sezione: FORME E IDEE IN MOVIMENTO (iconografia e ideologia religiosa)
La sezione dovrebbe articolarsi in più nuclei tematici, a partire da quello dedicato alla rappresentazione, in più fasi cronologiche e secondo stili differenziati, della figura della cosiddetta dea-madre. Il tema connesso della fertilità femminile, richiamato dall’accentuazione degli attributi sessuali, troverà sviluppi in testimonianze iconografiche successive, come nel caso della Mater Matuta o di divinità femminili del pantheon greco-romano che risultano particolarmente efficaci dal punto di vista dell’impatto per il pubblico dei “non addetti ai lavori”. Un altro nucleo tematico farà riferimento all’ampia circolazione dell’immagine eroica del guerriero o dell’atleta che potrà essere introdotto da statue stele, per quanto risulti sempre più difficile acquisire degli esemplari in prestito. Oltre che sulla base di riproduzioni plastiche o di raffigurazioni, il tema si potrà sviluppare anche attraverso la presentazione di armamenti e bardature di cavallo. Figure di bovini, cavalli, cervi e uccelli, espressioni “dell’arte animalistica” e altri soggetti documentati ad ampio raggio, come ad esempio la barca o il carro solare, l’albero della vita e la Signora o Signore degli Animali, costituiranno altri raggruppamenti tematici destinati a sottolineare la trasposizione, insieme a modelli iconografici, di contenuti ideologici con adattamenti regionali. Manufatti con decorazioni schematiche dalle valenze simboliche, quali ad esempio le pintaderas del Neolitico, le tavolette enigmatiche dell’Età del Bronzo (cui a breve sarà dedicata una mostra monografica in Lombardia) e i dischi solari in oro, daranno ulteriormente conto di questi tracciati di comunicazione che accomunano spazi geografici e culturali a lunga distanza. Nella sezione si potranno riunire anche altre espressioni collegate all’ideologia religiosa quali, ad esempio, doni votivi, astragali, maschere funerarie, vasi cerimoniali come kernoi che si riscontrano nel bacino mediterraneo come nell’Europa centrale e settentrionale. Alcuni oggetti potranno anche dare conto della diffusione di culti orientali verso Occidente in epoca romana.


VI sezione: CREAZIONE DI MEMORIE E COMUNICAZIONE (scrittura alfabetica)
Fra gli aspetti che è opportuno evidenziare vi è la diffusione dei sistemi di scrittura alfabetica – da quella fenicia a quella greca ed etrusca - unitamente al valore di codici di “linguaggio” assunto da raffigurazioni, in particolare a tema mitologico. Il diffondersi della scrittura latina sarà esemplificato da alcune testimonianze di scrittura e strumenti per la scrittura. Qualora non fosse possibile ottenere in prestito alfabetari si ricorrerà a copie o ricostruzioni. Nella sezione si intende anche evidenziare la funzione della scrittura nei termini non solo di strumento pratico per conteggi, archiviazioni e costruzione di memorie, ma anche come simbolo di elevazione sociale.

Scuola di Cristianesimo adulti

Scuola di Cristianesimo adulti secondo il carisma carmeilitano. Una possibilità offerta a tutti di educazione e riflessione presso il Convento dei Padri Carmelitani Scalzi di Trento. I prossimi appuntamenti: lunedì 2 maggio 2011, lunedì 16 maggio 2011, lunedì 6 giugno 2011, sempre alle ore 20,30. Grazie.